Il Cervo magico di Wjulia

Il Cervo magico di Wjulia

Nella metà del XIX secolo, in un angolo remoto della Polonia, sorgeva un villaggio incantato, nascosto tra boschi fitti e campi sconfinati. Il suo nome era Konskie, un luogo dove il tempo sembrava scorrere più lentamente e dove la natura regnava sovrana. Tra gli abitanti di questo villaggio, vi era una donna di nome Wjulia, conosciuta per la sua gentilezza, bellezza eterea e il suo spirito indomito.

Wjulia era una giovane donna di venticinque anni, con capelli biondi come i raggi del sole e occhi azzurri come il cielo. Era cresciuta ascoltando le storie che sua nonna le raccontava, storie di spiriti del bosco, animali magici e antiche tradizioni. Fin da bambina aveva imparato a conoscere ogni pianta, ogni fungo e ogni angolo del bosco che circondava il suo villaggio. Le sue conoscenze erano così approfondite che molti del villaggio si rivolgevano a lei per consigli e rimedi naturali.


Un giorno d'autunno, con il cielo coperto da una leggera foschia e il profumo della terra bagnata nell'aria, Wjulia decise di andare nel bosco per raccogliere frutti, funghi ed erbe. Indossò un semplice abito di lino e prese con sé un cesto di vimini. Salutò sua madre e si avviò verso il sentiero che portava nel cuore del bosco.

Le foglie cadevano leggere dagli alberi, creando un tappeto dorato sotto i suoi piedi. Wjulia si addentrava sempre più nel bosco, raccogliendo mirtilli, lamponi e funghi porcini. Le sue mani agili sceglievano con cura le erbe che conosceva essere utili per guarire vari malanni. Era così immersa nella sua attività che non si accorse di essersi allontanata troppo dal sentiero conosciuto.

Quando il sole iniziò a calare, Wjulia si rese conto di essere completamente persa. Intorno a lei, il bosco sembrava aver assunto un aspetto minaccioso. Gli alberi, prima amichevoli e familiari, ora sembravano ombre inquietanti. Il cuore di Wjulia iniziò a battere più velocemente e un brivido le percorse la schiena. Tentò di ritrovare il sentiero, ma ogni direzione sembrava uguale all'altra.

Mentre la paura cresceva dentro di lei, Wjulia sentì un rumore tra i cespugli. Si girò di scatto e vide, attraverso la nebbia, un'enorme figura. Era un cervo maestoso, con un palco di corna che sembrava toccare il cielo. I suoi occhi scuri la fissavano con un'intensità quasi umana. Per un attimo, Wjulia pensò di trovarsi di fronte a uno degli spiriti del bosco di cui sua nonna le aveva parlato.

Il cervo non si mosse, ma i suoi occhi sembravano invitarla a seguirlo. Wjulia, sentendo una strana calma interiore, decise di fidarsi. Seguì l'animale attraverso il bosco, camminando tra radure e ruscelli, fino a quando non si ritrovò in un'area che le era familiare. Riconobbe un antico albero che sua nonna le aveva mostrato anni prima, un albero che segnava l'inizio del sentiero verso casa.

Il cervo si fermò e la fissò per un ultimo istante, poi si voltò e sparì tra gli alberi. Wjulia, col cuore colmo di gratitudine, seguì il sentiero fino a casa. Quando finalmente varcò la soglia, sua madre la accolse con un abbraccio, visibilmente preoccupata ma sollevata nel vederla sana e salva.

Da quel giorno, Wjulia raccontò a tutti del suo incontro con il cervo magico. Alcuni del villaggio pensarono che fosse solo frutto della sua immaginazione, ma altri, conoscendo la saggezza e la pasisone di Wjulia per la natura, credettero alla sua storia. Wjulia continuò a vivere nel villaggio, rispettata e amata da tutti, e ogni volta che si addentrava nel bosco, portava con sé una preghiera di ringraziamento per il maestoso cervo che l'aveva guidata a casa.

Per ricordare quell’incontro Wjulia andò dai ceramisti e chiese loro di dipingere sui piatti l'immagine del cervo. Descrisse nei minimi dettagli la bellezza e la nobiltà dell'animale, così che ogni pennellata potesse catturare la magia di quel momento. I piatti dipinti divennero presto famosi in tutto il villaggio, non solo per la loro bellezza, ma anche per la storia di connessione e meraviglia che raccontavano.

Ogni volta che Wjulia guardava uno di quei piatti, riviveva l'incanto di quell'incontro, sentendo di nuovo il battito del suo cuore al ritmo del respiro del cervo.

Così, in quel villaggio immerso nella natura, la leggenda di Wjulia e del cervo magico si tramandò di generazione in generazione, ricordando a tutti l'importanza di rispettare e amare la natura che ci circonda.

 

 

Pictures:

Andrea Childolin

Łukasz Szmigiel

Adam Jankowski

Philip Pilz

Yuya Yoshioka

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